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Grande, grosso e Verdone


Regia: Carlo Verdone        con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari,Eva Riccobono

 

Il film si può leggere e seguire come se fossero tre corti assolutamente indipendenti e slegati tra loro, in cui i personaggi mai si incontrano, le storie mai si intrecciano, ma identico è il respiro complessivo.

Atto primo: la giornata di ordinaria anormalità di Leo e Tecla Nuvolose e dei loro figli Sisto e Clemente, catapultati dai preparativi per la partecipazione alla giornata italiana dei Boy- scouts, alla partecipazione al più improbabile e burrascoso funerale della storia del cinema italiano….un vero supplizio contrassegnato da una catena di disgrazie forse poco credibili, ma ‘drammaticamente’ esilaranti.

Atto secondo: l’esimio ed illustre docente di storia dell’arte Callisto Cagnato, severo e dispotico con gli alunni, opprime governante e figlio ventenne in una casa barocca che profuma di Vittoriale, opprimente di suo per arredi e colori. Probo e moralista pubblicamente, in privato passa dal cybersesso alle prostitute caricate in strada. Il drammatico tran tran viene interrotto dall’ingresso della dolce e bella Lucilla, da Callisto scovata all’università per ‘svezzare’ il timido figlio Severiano….La conquista della libertà sembra scaturire finalmente da una visita notturna nelle Catacombe ma…….

Atto terzo: un vezzoso psicologo,  per ricompattare il menage familiare, consiglia a Moreno ed Enza Vecchiarutti, gestori di una catena  di telefonia, di  trascorrere una vacanza con il figlio adolescente Steven, un ultras diffidato della Roma. L’austero ed elegante Hotel San Domenico di Taormine viene sconvolto dalla presenza ‘invadente e sopra le righe’ della vivace famiglia romana, la situazione sfugge di mano e tutto sembra sfaldarsi nel momento in cui irrompono in scena Fabio, un attore di reality, e la sofisticata Blanche, intanto anche per Steven…… 

 

La vivida attesa per il ritorno di alcuni dei personaggi entrati nell’immaginario collettivo dei fans non è andata delusa. L’operazione ‘remake’, nonostante i rischi connessi è riuscita senza lasciare l’amaro in bocca, ma anzi, se possibile, dando una nuova linfa agli stessi, modernizzandoli, rendendoli figli di questa società mutata, dove volgare non è più  il comportamento del singolo ‘burino’ di borgata, ma lo diventa un’intera società nei costumi, nei comportamenti, nell’essere quotidiano…..il malessere che proviamo rispetto alla volgarità della società dove viviamo appare senz’ ombra di dubbio il messaggio principale che  che Verdone vuole trasmetterci, ne ridiamo perché le situazioni ci strappano più di un convinto sorriso, ma alla fine la cosa triste è che è questo contesto sociale che non fa più ridere. Si intravvede ancora la liaison con Alberto Sordi, rispetto al quale la critica della società è forse meno feroce, ma  certo lo sguardo sul futuro è più pessimista e questo fardello il regista cerca di trasmetterci.  Quanto all’attore Verdone che si può dire se non che è bravissimo, forse ancor  più che nel passato, basta pensare solo a certi passaggi come il modo rigido e saltellante della camminata del professore o l’espressione appassita – imbarazzata del burino arricchito per esprimere al meglio la natura del personaggio ed a farlo amare dallo spettatore.

Quanto alle attrici di contorno:  di forte impatto è la presenza  di  Enza/Gerini che scaccia e attira, allontana razionalmente e attira fino a bruciare fisicamente, una prova di grande impatto emotivo: bravissima! ( aspetto commenti sulla danza del ventre al party dell’Hotel) e……dimenticavo …ma quanto è bona!??? Conturbante  è invece l’esordio dell’algida, perfetta, statuaria Eva Riccobono, seguita in un percorso narrativo che la tratteggia inizialmente come una madonna rinascimentale per arrivare alla scoperta sconvolgente che ……….Geppi Cucciari costruisce la macchietta perfetta della  sarda perfetta calata nel suo ruolo di madre/moglie di un’improbabile famiglia/macchietta di boy-scouts. 

Da vedere.

 

Trama: ****

Scenografia: ****

Colonna sonora: ***

Fotografia: ****

Impressione generale: ****

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Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 13 marzo 2008 da in Cinema.

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