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Quarto ko al VI nations


Il prologo di sabato ha visto la fondamentale vittoria del Galles che ha espugnato Croke Park per 16-12 e che ha avvicinato i dragoni alla vittoria finale e al grande slam e  la sorprendente affermazione, con tanto di Calcutta Cup e di scongiurato cucchiaio di legno, della Scozia a Murrayfield contro gli Inglesi per 15-9 con Patterson a farla da padrone con il ‘solito’ 5 su 5 e Wilkinson a superare il record di Neil Jenkins e portarsi a 1090 punti in incontri internazionali.

Grande attesa peranto in un Saint Denis esaurito per il match verità tra Francia ed Italia. I transalpini continuano con i loro esperimenti e fanno esordire in prima linea un altro paio di ventenni, gli azzurri ritrovano Bortolami e Robertson  dopo gli infortuni e Lo Cicero al 75° caps.

I nostri devono far dimenticare la debacle di Cardiff, i galletti mantenere aperte le speranze di vittoria finale. Il match è duro, tirato e combattuto e vede nel primo tempo i francesi andare in meta con una splendida azione rifinita da Floch, dopo un calcetto di Trinh-Duc, trasformata da Yachvili, gli azzurri piazzare con Marcato, i francesi riallungare con Yachvili, ancora Marcato e poi Yachvili a fissare il parziale sul 13-6, con un Italia molto fallosa in attacco e fermata dall’ennesimo drammatico errore di Canale a 2 metri dalla meta dopo una travolgente azione di Ghiraldini. Il secondo tempo segue la falsariga del primo con i galletti asfissianti e stabordanti ed i nostri a tamponare tutto in difesa, ma poco incisivi nelle sortite offensive. Tocca ancora a Jauzion raccogliere in meta un preciso calcetto a scavalcare la linea di Yachvili. Ma questa volta i nostri si piegano ma non si spezzano, prima Robertson viene fermato a 5 metri dalla meta dopo una bella volata sulla fascia e poi è Castrogiovanni spinto dal pack a varcare la linea dopo una touche conquistata sui 15 metri e grazie alla trasformazione dell’infallibile Marcato a portarci sul 18-13. Ci crediamo ora, ma i francesi anziché mollare ripartono come tori infuriati e  solo un miracoloso intervento di Mirko Bergamasco confermato dal TMO salva su Rougerie lanciato in meta, niente da fare invece al 66° quando la bionda ala francese buca centralmente la nostra incerta linea difensiva e schiaccia in mezzo ai pali, Yachvili trasforma per il definitivo 25-13, gli ultimi quindici minuti sono inizialmente di grande sofferenza, ma poi di rabbia quando gli ultimi cinque minuti li passiamo nei dieci metri francesi senza riuscire a marcare ancora. Sostanzialmente un passo avanti rispetto a Cardiff ma ancora una volta recriminazioni su quello che poteva essere stato e non è stato. Appare ormai evidente la differenza tra gli avanti e i tre quarti che non si saldano perfettamente: quello che gli avanti creano i tre quarti distruggono! Siamo stati perfetti in touche controllando tutti i nostri lanci , rubandone 3 e sporcandone due su lancio francese, nella chiusa abbiamo messo una pressione feroce e costante agli avanti francesi usciti distrutti, ma nonostante tutte queste voci positive i tre quarti hanno vanificato tutto con falli, indecisioni ed errori imperdonabili a questo livello. Bravissimo Marcato preciso e sicuro anche nei calci di spostamento, Masi all’apertura ha giocato meglio che in precedenza ma sconta ancora gli automatismi da centro/estremo usando ancora poco il piede ed aprendo al largo non sempre ‘naturalmente’, insufficiente invece la prova di Picone lento e confusionario nell’uscire dalle mischie e dai punti d’incontro.Ci manca sostanzialmente il killer istinct, marcare nelle situazioni che si presentano e fare le giocate giuste nei momenti giusti, diciamo che non siamo ancora in grado di gestire al meglio i passaggi delicati dell’incontro dove fatalmente facciamo sempre l’errore decisivo in attacco com ein difesa. Sabato al Flaminio c’è un solo imperativo: vincere per evitare il cucchiaio di legno e dare morale e nuova linfa ad un ambiente un po’ depresso.           

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Questa voce è stata pubblicata il 10 marzo 2008 da in sport.

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